L’edizione numero 65 del premio cinematografico David di Donatello ha visto trionfare il film del regista Marco Bellocchio che ha ottenuto la statuetta per il miglior film e la migliore regia.
Ma anche miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio, migliori attori protagonista Pierfrancesco Favino e non protagonista Luigi Lo Cascio. Un’edizione inedita con i candidati collegati dalle proprie case e i festeggiamenti in diretta con le proprie famiglie. Sui social, i commenti sono stati tanti. .A cura di Sofia Gadici.
È stata un’edizione particolare, questa dei David di Donatello. Carlo Conti, presentatore della serata, l’ha ripetuto più volte. Niente red carpet, niente sfilate di attori, niente fotografie. Il teatro vuoto, il maxischermo illuminato, e tutti, nominati e vincitori, collegati da casa insieme alla famiglia, con un bicchiere di vino a portata di mano e improvvisando un’inquadratura con una parete bianca o una libreria alle spalle («mi sono reso conto di essere l’unico a guardare in un’altra direzione, e ora non so come risolvere», ha detto Luca Marinelli, candidato per “Martin Eden”).
Il presidente Mattarella, nella sua lettera di saluti, ha parlato di quanto sia fondamentale sognare; è importante, ha detto, tornare a farlo dopo questa emergenza, ed è il cinema che può guidarci. Dopo di lui, le attrici e gli attori italiani hanno dato voce a chi lavora nell’industria, ai tecnici, agli altri interpreti, a chi ogni giorno permette a un set di funzionare, a un film di essere girato, e alla macchina produttiva di mettersi in moto. C’è bisogno di sostenerli, hanno sottolineato.
Il trionfatore della serata è stato “Il traditore”: ha vinto il David come miglior film, Marco Bellocchio ha vinto quello come miglior regista; Pierfrancesco Favino quello come miglior attore protagonista, e Luigi Lo Cascio quello come miglior attore non protagonista; a Ludovica Rampoldi, Valia Santella, Francesco Piccolo e allo stesso Bellocchio è andato il David per la miglior sceneggiatura originale.