L’impatto della pandemia sull’industria spaziale europea nel 2020 potrebbe essere di circa 1 miliardo di euro, secondo l’associazione Eurospace. Sebbene il settore abbia ricevuto aiuti di emergenza, chiede misure a lungo termine.
L’industria spaziale impiega 230 mila persone, generando 8 miliardi di euro nella produzione di attrezzature e 60 miliardi di euro vendendo dati e servizi.
Eurospace ritiene che gli operatori di satelliti di comunicazione non si doteranno del solito numero di satelliti che normalmente acquistavano dal settore spaziale e teme che i capi di stato e di governo europei non abbiano compreso la rilevanza del settore per l’economia.
Satelliti a terra
A livello operativo il Covid-19 ha anche lasciato a terra molti progetti. Ad esempio, il lancio del satellite Sentinel 6 è stato posticipato a novembre 2020. Feceva parte del programma Copernicus per l’osservazione della Terra e doveva monitorare l’atmosfera e l’innalzamento del livello del mare.
Ma l’Europa era già indietro nei lanci rispetto ad altre potenze geopolitiche: nel 2019, la Cina ne ha fatti 34, la Russia 21, gli Stati Uniti 15, mentre l’Unione Europea solo 2.
Fonte: Euronews