Oltre 160 migranti sono stati fermati alle porte di Trieste, nel tratto finale della rotta balcanica. Esercito e Polizia, dopo i controlli sanitari, li hanno trasportati in caserma, per le operazioni di identificazione e rilevamento delle impronte digitali.
Sono tutti uomini, provenienti per la maggior parte da Pakistan e Afghanistan e hanno richiesto protezione internazionale. La Prefettura di Trieste ha messo a disposizione diverse strutture friulane, dove i migranti trascorreranno il periodo di quarantena obbligatorio di 15 giorni.
“Quanto accaduto non solo deve far rialzare il livello di guardia dello Stato sulla lotta all’immigrazione clandestina, ma anche porci di fronte a un tema riguardante i rapporti con la Slovenia” ha dichiarato l’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti. “Quest’ultimo Paese prima ha chiuso i confini con l’Italia senza nemmeno avvisarci, mentre oggi ci scarica gli immigrati presenti in Europa, già quando sono sul suo territorio”.
Il Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha chiesto alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, di intraprendere nuove azioni per contrastare l’arrivo di migranti lungo la rotta balcanica, ormai diventato un fenomeno quotidiano.
La titolare del Viminale ha promesso che chiederà ai governi sloveno, croato e bosniaco di fare qualcosa di concreto per contenere il fenomeno.
Fonte: Euronews