Bergamo bussa alla Corte europea dei diritti dell’uomo e a quella della Commissione europea. Il braccio lungo del dolore dei bergamaschi è ancora quello del Comitato Noi denunceremo- verità e giustizia per le vittime di Covid-19.
Chiedono con una lettere indirizzata alle due istituzioni internazionali di vigilare sulle indagini in corso in Lombardia, perché per i legali dell’Associazione potrebbero esserci gli estremi per il reato di crimini contro l’umanità, in base alla Carta dei diritti fondamentali.
Stefano Fusco , fondatore della pagina Fb, lunedì mattina era di fronte al palazzo di giustizia di Bergamo da dove ha ricordato: “Se si interrogano i bergamaschi, tutti diranno che il problema più grande è stato creare una zona rossa troppo tardi, abbiamo rilevato il virus il 23 febbraio e abbiamo bloccato l’intera regione l’8 marzo, stiamo parlando di un lasso di tempo di circa due settimane in cui le persone erano libere di spostarsi, andare al lavoro e al ristorante e probabilmente hanno infettato migliaia di persone e abbiamo visto i risultati “.
Ecco la parte iniziale della lettera: “Gentile presidentessa della Commissione europea, Gentile presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, lo scorso marzo il mondo ha espresso vicinanza al dolore delle nostre comunità di Bergamo e Brescia che, da sole, contano undicimila vittime di coronavirus.
Fonte: Euronews