Ogni anno si perdono in mare 640mila tonnellate di attrezzatura da pesca, le reti sono trappole mortali per la fauna marina, sono tra le principali fonti di inquinamento degli oceani.
Un’azienda francese di Tolosa, la CLS, tra i leader mondiali della geolocalizzazione, già specializzata nel tracciamento delle imbarcazioni, ha sviluppato un sistema che consente ai pescatori di ritrovare le loro reti perdute.
Lo strumento è in fase di sperimentazione tra i pescatori di Carquairanne nel sud della Francia e loro sembrano apprezzare: per un pescatore perdere una rete non è mai un atto volontario, oltre al dramma della fauna marina letteralmente soffocata, c’è il danno economico per i pescatori che perdono una rete, il cui prezzo può essere di 3mila euro.
Come funziona il recupero delle reti?
Trappole e reti saranno dotate di fari che misurano appena 10 centimetri. Ognuno di essi contiene un chip collegato a uno degli otto satelliti, che, con altri 25 entro il 2022, copriranno l’intero pianeta terra. Emetteranno un segnale che permetterà ai pescatori forniti di tablet di conoscere la posizione dei loro attrezzi da pesca. lo emetteranno nonostante le onde.
Il progetto è sostenuto dal CNES (Centre national d’études spatiales) francese e dall’ Ifremer (Institut Français de Recherche pour l’Exploitation de la Mer) e portato avanti con la collaborazione di alcuni pescatori e associazioni di riciclaggio.
Fonte: Euronews