La strada per vincere un virus è lunga e piena di ostacoli. Per questo una strategia basata sulla condivisione dei dati e delle esperienze a livello internazionale può risultare decisiva. In Europa una biobanca dei virus e la piattaforma dei dati sul Covid-19 sono due esempi di questo approccio nella lotta contro la minaccia pandemica.
Eva, la biobanca dei virus
Mentre una parte del mondo scientifico lotta per sconfiggere il virus Sars-Cov2, per lo stesso scopo un settore della ricerca ha bisogno di assicurare l’esistenza di questo ed altri patogeni. L’Archivio europeo dei virus di Marsiglia è una biobanca dei ceppi virologici che rappresenta uno strumento essenziale per i ricercatori.
Il progetto europeo Eva (poi diventato Evag= Evagoesglobal), a dodici anni dal suo lancio, ha sviluppato una banca dati tra le più importanti al mondo, che comprende oltre 3 mila prodotti, inclusi virus, sostanze per test e materiali derivati. Si tratta, spiega il professore Jean Louis Romette, coordinatore del progetto, di “Una collezione virtuale. L’idea non era di mettere tutti i virus nello stesso posto, come una specie di Fort Knox della virologia. I virus restano ciascuno nel suo laboratorio”.
ll catalogo on line permette ai ricercatori di ottenere in tempi brevi il materiale di cui necessitano per i loro test di laboratorio. Questo ha permesso di velocizzare i risultati anche sul Covid-19: “Quando questo coronavirus è apparso in Cina -svela Romette – i ricercatori di Eva specializzati nei coronavirus hanno subito concluso che questo virus era della famiglia Sars e hanno rapidamente messo a punto un sistema diagnostico pcr per rilevarlo in campioni prelevati dai pazienti”.
L’istituto marsigliese riunisce 35 laboratori all’avanguardia nella ricerca virologica umana, animale e vegetale. Solo i centri di ricerca e gli utenti certificati posso ordinare dal sito il materiale genetico e i differenti prodotti per la ricerca.
Fonte: Euronews