Stamani in Corea del Nord, la palazzina conosciuta come Liaison Office inter-coreano, simbolo di un possibile dialogo pacifico tra Pyongyang e Seul, si è accartocciata su se stessa, fatta saltare dal giusto quantitativo di esplosivo dal governo di PyongYang. A darne l’annuncio la televisione di Stato.
Situata a Kaesong, poco più a nord del 38° parallelo, e finita di costruire da Seul due anni fa, costata in totale 8,6 milioni di dollari, ospitava una ventina di delegati ed era quasi una sede diplomatica, sicuramente in essa si materializzava la volontà di una cooperazione stabile, si trattava del primo esempio dal 1953. Dallo scorso gennaio era chiusa per la pandemia.
La demolizione dell’edificio resta un atto simbolico ma è comunque la peggior provocazione fatta da Pyongyang dal 2018 quando è stata avviata la diplomazia del nucleare.
Secondo gli esperti, i colloqui sul nucleare sarebbero a uno stallo e comunque la Corea del Nord non avrebbe finora ottenuto quel che chiede per cui sarebbe passata alle provocazioni per smuovere il pantano. La situazione economica del Paese sarebbe allarmante complice le persistenti sanzioni volute dagli USA cui si aggiungono le conseguenze della pandemia. Le sanzioni bloccano tuttora qualsiasi tipo di cooperazione economica tra le due Coree.
Non c’è ancora una reazione ufficiale della Corea del Sud, ma il consigliere per la sicurezza nazionale Chung Eui-yong, il cui ruolo è stato fondamentale nell’organizzare il primo vertice tra Kim Jong Un e il presidente USA Donald Trump nel giugno del 2018, ha convocato un incontro straordinario del National Security Council.
Le minacce di sabato della potente sorella di Kim
Le minacce di demolire la palazzina sono di sabato scorso. A farle Kim Yo Jong, l’influente sorella del leader nordcoreano che con toni propagandistici ha annunciato che Seul avrebbe a breve assistito alla tragica fine ‘dell’irrilevante North-South liaison office’ aggiungendo che il prossimo passo di resistenza al Sud sarà affidato direttamente all’esercito nordcoreano”.
Fatti dal valore altamente iconico e simbolico fanno parte della retorica del Paese. Se la demolizione della palazzina costerà (forse) relativamente poco in termini diplomatici al regime, Pyongyang è certa di avere un ritorno di immagine, a livello interno, e di attenzione a livello internazionale.
Fonte: Euronews