Come gli esseri umani, i libri sono in quarantena alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, una delle più importanti istituzioni culturali d’Italia. Qui, più di cento chilometri di scaffali raccolgono e conservano tutto ciò che ogni anno viene pubblicato in Italia.
Dopo oltre 2 mesi di chiusura, la Biblioteca ha parzialmente riaperto i battenti e i suoi utenti hanno iniziato a restituire i libri che avevano preso in prestito prima della chiusura.
Tuttavia, i libri non possono essere facilmente disinfettati perché la carta è troppo delicata per essere trattata con qualsiasi tipo di detersivo.
Anna Lucarelli della Biblioteca Nazionale di Firenze: “Tutti i materiali e i volumi, che sono stati in prestito, sono conservati in una stanza designata e ordinati in contenitori specifici, in base alla data di restituzione, per rimanere qui per 7 giorni”.
Dalla seconda guerra mondiale, l’edificio della Biblioteca Nazionale di Firenze non è mai stato chiuso per così tanto tempo, nemmeno durante la devastante alluvione dell’Arno, che minacciava di distruggere tutti i libri.
Nella Biblioteca, la sala di lettura è ora chiusa. L’ultima volta che è rimasta blindata è stato nel 1966, al tempo della grande alluvione. Poi è stata usata come deposito dei libri salvati dal fango e dalla furia dell’acqua.
Secondo Anna Lucarelli, “quella tragedia si trasformò in una grande opportunità perché per la prima volta molti cittadini, non solo italiani ma anche stranieri e molti giovani, percorsero in diversi casi lunghe distanze per venire qui a salvare il loro patrimonio culturale”.
Per tanti, riportare in vita i libri significa fare un passo ulteriore verso il ritorno alla normalità.
Fonte: Euronews