La Serie A riparte.
Il mondo del pallone torna in campo il 20 giugno: lo ha deciso il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, dopo il faccia a faccia con il premier, Giuseppe Conte, e l’incontro con i vertici del mondo del calcio per decidere le sorti del campionato, fermo da oltre due mesi per la crisi sanitaria legata a Covid-19.
Il primo turno sarà riservato ai recuperi della 25esima giornata.
Ma un primo assaggio di calcio potrebbe già esserci il prossimo 13 giugno, con le semifinali di ritorno di Coppa Italia, Juventus-Milan e Napoli-Inter. La finale sarà disputata il 17. Nelle prossime ore l’Assemblea di Lega deciderà tutto il calendario.
La Serie B tornerà a giocare il 26 giugno, come confermato dal presidente della seconda Lega, Mauro Balata.
Quarantena per tutta la squadra se si accerta un contagio
Prima dell’incontro tra ministro e componenti del calcio, il Comitato tecnico scientifico aveva espresso parere positivo alla ripartenza. Con un’indicazione rigida e vincolante: la quarantena obbligatoria per tutta la squadra al primo caso di positività.
Il Cts non ha ritenuto opportuno derogare a questa misura di sicurezza: se un giocatore sarà contagiato andrà in isolamento domiciliare, mentre il resto della squadra sarà confinata in ritiro, potrà allenarsi in gruppo senza lasciare il centro sportivo ma non potrà giocare le partite di campionato.
“La ripresa del campionato rappresenta un messaggio di speranza per tutto il Paese – ha commentato il presidente della Figc, Gabriele Gravina – sono soddisfatto, è un successo che condivido con il ministro dello Sport Spadafora e con tutte le componenti federali. Il nostro è un progetto di grande responsabilità perché investe tutto il mondo professionistico di Serie A, B, C e, auspicabilmente, anche la Serie A femminile”.
Soddisfatto anche il ministro: “Mi sono confrontato con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha espresso compiacimento per la soluzione unitaria trovata insieme al mondo del calcio. Ho chiesto alla Federcalcio se avesse chiaro il fatto che, qualora l’emergenza sanitaria tornasse con curve di contagio diverse dalle attuali, una cosa che non ci auguriamo, si dovrebbe di nuovo sospendere il campionato. La Figc mi ha assicurato che esiste sia un piano B (cioè play-off e play-out) che un piano C, ovvero la cristallizzazione della classifica. Le scelte su piano B e piano C non spettano a me, ma sarà la Figc in autonomia a studiare le soluzioni alternative nel Consiglio federale del 4 giugno”.
Fonte: Euronews