La dirigenza sono i medici ospedalieri. Il comparto rappresenta la restante parte del personale sanitario (infermieri, oss, tecnici).
Le parole, benzina sul fuoco di una polemica già divampata, sono dell’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi, che in estrema sintesi deplora l’insoddisfazione dei medici per la ripartizione del bonus per chi ha lavorato in prima linea contro il Covid.
Le premesse
«Mi ha molto sorpreso il comunicato stampa delle sigle sindacali piemontesi Anaao, CIMO, Aaroi Emac, Fesmed, Fassid, FVM, Anpo- Ascoti-Fials Medici sull’accordo riguardante il piano di ripartizione delle risorse economiche aggiuntive emergenza covid19 per il personale della Sanità – premette Icardi -. In base ai dati, dei 55 mila lavoratori della Sanità, il 20 per cento appartiene alla Dirigenza (medici e non) e l’80 per cento al comparto (infermieri, operatori socio assistenziali, tecnici amministrativi).
Il compromesso
«Dopo ore di infruttuosa trattativa, ho proposto la ragionevole via intermedia del 25 per cento alla dirigenza e del 75 per cento al comparto – aggiunge l’assessore -. Le risorse sono soggette a tassazione e sono d’accordo che, se si tratta di un premio, non avrebbe dovuto essere tassato, ma questa decisione competeva al Governo e non certo alla Regione.
A questo punto, però, l’aspetto fiscale era imprescindibile: a parità di cifra lorda per singolo lavoratore, il netto in busta varia a seconda di quanto si guadagna, per cui la dirigenza, che ha stipendi più alti, paga più tasse.
Fonte: La Stampa