In questi giorni abbiamo una sola malattia in mente: il Covid-19. Molti si chiedono se in estate sparirà come l’influenza stagionale. L’abbiamo chiesto al professor Jan Semenza, del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
“Non lo sa nessuno in realtà – è la risposta -, perché questo è un virus nuovo, mai incontrato prima, quindi non sappiamo come si comporterà in un clima diverso, in una stagione diversa. Quello che sappiamo è che altri coronavirus che circolano normalmente fra le popolazioni umane raggiungono il picco in inverno e in estate scompaiono. Speriamo che questo si comporti nello stesso modo, ma siamo scettici, non sappiamo se accadrà oppure no“.
Il cambiamento climatico non è responsabile dell’epidemia di Covid-19. Ma è vero che accresce il rischio di diffusione di altre malattie in Europa, tra cui un batterio chiamato Vibrio, favorito dal riscaldamento delle acque del Baltico. Il professore ne descrive così gli effetti: “Entrando in acqua, se si ha una ferita si può contrarre un’infezione. Oppure questo tipo di batterio può provocare diarrea causata dalla gastroenterite, o altri problemi, come infezioni all’orecchio. E questi batteri sono molto pericolosi, perché un’infezione a una ferita può causare setticemia, e la setticemia ha lo stesso tasso di mortalità dell’ebola. Quindi è molto pericoloso, si può morire”.
Jan ha contribuito allo sviluppo di un sistema d’allerta precoce per mettere in guardia i Paesi baltici quando il rischio batterico è troppo elevato.
Altrove, le minacce per la salute sono diverse. Nel sud dell’Europa sono dovute all’arrivo delle zanzare tigre asiatiche, portatrici di malattie tropicali: “Vediamo casi di dengue, chikungunya, zika, malattie tropicali che non esistevano prima in Europa – spiega il professore -, e assistiamo a un numero maggiore di focolai di questo tipo in Europa a causa della maggiore idoneità ambientale e climatica per queste malattie trasmesse dalle zanzare”.
Fonte: Euronews