La pandemia di Covid-19 ha cambiato il modo di lavorare di molti cittadini europei. Secondo un sondaggio di Eurofound, quasi 4 persone su 10 sono ora in smart working.
Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Finlandia sono gli Stati membri in cui la percentuale di nuovi lavoratori da casa è più alta. L’Italia è poco più indietro. Romania, Grecia e Croazia, invece, hanno il minor numero di nuovi telelavoratori nell’Unione.
Nonostante le percentuali, una cosa è certa: il telelavoro diventerà la “nuova normalità”, secondo gli specialisti e le organizzazioni dovranno adattarsi.
“Questo vecchio modello gerarchico che viviamo da un secolo, si adatta all’era industriale nazionale, ma non a un’era digitale globale, che è di per sé molto più fluida, flessibile e decentrata”, spiega Joana Breidenbach, autrice e consulente.
“La cultura si sviluppa ed evolve, è molto diversa e è non è più un tutt’uno con il comando e il controllo”, dichiara il fondatore di TomorrowToday Global, Dean Van Leeuwen. “Siamo adulti e quindi ci aspettiamo che facciate un lavoro. La gente smette di misurare gli input, il tempo che si passa in ufficio. E penso che sia davvero una buona cosa questa”.
Fonte: Euronews