Anche se ci sono dei segnali di miglioramento, il numero dei decessi ancora preoccupa. Cosa non ha funzionato in Lombardia? I pareri di Alberto Mantovani, immunologo, e Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo
Ripartenza e lavoro. Le due parole d’ordine della Cabina di regia del Tavolo competitività e sviluppo di Bergamo che ieri ha provato a gettare le fondamenta di una Fase 2 sempre più (si spera) vicina e soprattutto necessaria.
L’obiettivo è un Piano per Bergamo «che avrà un forte impatto sull’economia». Erano in 37, tutti collegati in videoconferenza con largo Belotti, con Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio a fare gli onori di casa in quella cabina di regia del tavolo Ocse che si ritrova in prima linea ad elaborare nuove strategie in una situazione imprevedibile. E drammatica.
Il lavoro appunto, quello che serve per ripartire dopo una crisi che «a differenza di quella del 2008 che aveva natura finanziaria ha inferto un colpo all’economia reale e in misura preponderante ai servizi che, nelle economie avanzate come quella italiana, sono caratterizzati da un maggior contenuto occupazionale e contribuiscono alla creazione di un’importante quota del valore aggiunto» si legge nel comunicato rilasciato a fine seduta.
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