Il danno per il turismo italiano a causa del Coronavirus è stato stimato a quasi due miliardi di euro per questa estate. I professionisti del settore pero’ cercano di correre ai ripari sperando almeno di salvare scampoli di stagione turistica. L’inventiva è uno degli elementi che vengono in soccorso agli imprenditori.
Gli arrivi dall’estero di minuiranno e ci si aspetta piuttosto un turismo nazionale. Se davvero si potesse uscire a luglio o agosto la contrazione economica sarebbe di almeno il 40% di un’annata normale
Sulle spiagge i proprietari di stabilimento cercano di rispettare le nuove disposizioni sanitarie.Uno di loro a Porto Cesareo dice: “Cercheremo di mantenere le distanze fra gli ombrelloni, oltre tre metri e mezzo lasciando una passarella centrale. Ci aspettiamo comunque un crollo delle prenotazioni di almeno il 30, 40% se dovessimo riaprire fra luglio e agosto. Cercheremo di salvare il salvabile”.
Anche sulla riviera romagnola l’invetiva non manca. Un imprenditore aggiunge: “Come vedo il dopo? Meno persone, dei locali più intimisti e poi forse dei concerti e della musica più vicina alla nostra tradizione popolare”.
Intanto pero’ il comparto attende risposte certe dalle autorità e si aspetta una lunga estate calda.
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