Si è concluso domenica il trasferimento dei 34 migranti soccorsi in Mediterraneo una settimana fa dalla nave umanitaria spagnola Aita Mari alla nave Rubattino, dove trascorreranno il periodo di quarantena al largo del porto di Palermo…
Si è concluso domenica il trasferimento di più di 30 migranti soccorsi in Mediterraneo una settimana fa dalla nave umanitaria spagnola Aita Mari alla nave Rubattino, dove trascorreranno il periodo di quarantena al largo del porto di Palermo.
Una quarantena molto affollata
All’interno del natante italiano dovranno trascorrere un periodo di due settimane, insieme ad altri 146 migranti giunti venerdì scorso e che erano stati salvati in mare in questo caso dalla nave Alan Kurdi della ONG tedesca Sea Eye. In tempi di pandemia l’azione umanitaria in Mediterraneo viene enormemente rallentata dalle precauzioni sanitarie e dal lungo confinamento che i migranti devono affrontare al loro arrivo.
Lampedusa sempre in affanno
L’isola di Lampedusa resta sempre lo snodo degli sbarchi e il primo cittadino reclama maggiori strumenti per affrontare adesso una dopia criticità. “Lampedusa vive due emergenze insieme, quella del Coronavirus e quella dei migranti – dice il sindaco Totò Martello – per quanto tempo ancora dobbiamo essere abbandonati dal governo?”. “Le navi per accogliere i migranti sono altrove, ma non dove davvero servono: qui ci sono anche sbarchi autonomi, i migranti arrivano direttamente coi barchini come è successo stanotte che ne sono arrivati 32, eppure non c’è una nave di assistenza ormeggiata di fronte al nostro porto, così come chiediamo dall’inizio dell’emergenza Coronavirus.
A Palermo – aggiunge Martello – dove i migranti di certo non arrivano autonomamente, c’è una nave di fronte al porto”. “Qualcuno mi spieghi – conclude il sindaco – perché ci si ostina a non voler assegnare una ‘nave dell’accoglienza’ a Lampedusa, che è il punto del Mediterraneo nel quale ce ne è più bisogno”.